| Sarò sincera: Robert Downey Jr e Jude Law sono attori carismatici, potrebbero interpretare “Amore 14” e mantenere la mia devozione ma... Sherlock Holmes ed il distinto dottor John H. Watson erano un poco differenti dalla versione ivi proposta. Il signor Holmes era un gentiluomo di epoca vittoriana: curava la propria igiene personale, evitava di suonare il violino alle tre del mattino onde evitare che il dottor Watson alzasse la voce (come quando fu medico militare e forse di più) e mai avrebbe scandalizzato la padrona di casa e la servitù con comportamenti non consoni ad una persona educata, raffinata e civile quale lui era. Amava il violino, era un boxer dilettante, suppongo che non sia morto illibato eppure non è giunta voce avesse abitudini bizzarre, giacché all'epoca erano viste con disprezzo e non con simpatia. Uomo colto, cocainomane (soluzione sette per cento), alternava momenti di grande entusiasmo ad altri di profonda depressione nei quali abusava della droga, si chiudeva nel proprio studio senza parlare per giorni. Sindrome duale? Può darsi, questo spiegherebbe parte del suo genio. Holmes non era propriamente misogino, figlio dei suoi tempi, aveva taluni pregiudizi eppure non è mai stato meno che garbato con una donna di qualsiasi estrazione sociale fosse, perciò scordiamoci pure l'imbarazzante dialogo finale perché lui per primo si sarebbe sentito a disagio. Era favorevole al suffragio universale, diede protezione ad una suffragetta ricercata dalla polizia, il suo approccio con l'altro sesso era formale ma calmo; spesso alle affettate maniere aristocratiche preferiva la schiettezza e ciò è un merito: le donne non sono bambole di porcellana. Il motivo che lo spinse a non prendere moglie è quasi sconosciuto, benché dica al suo amico che l'amore avrebbe compromesso la sua logica e la sua razionalità; non penso esista qualcuno in grado di “dominare” l'amore. Taluni credono che il suo grande ed unico amore fu “la Donna”; altri sostengono che la sua fidanzata morì ad un giorno dalle nozze ed anche se il rito non fu mai celebrato, anzi sostituito con il funerale della ragazza, Holmes si ritenne legato indissolubilmente a questa: sepolta in abito bianco, il volto velato e la vera nuziale al dito. Le sue perversioni sono davvero cosa nuova e poco gradita. John H. Watson ebbe due mogli: Mary, stimata dallo stesso Holmes, che incoraggiava il marito a far visita a Sherlock e che lo stimolava a prender parte a qualche caso; una persona amabile e dolce (così come il marito era affabile e gentile) che mancò improvvisamente, il dottore finì della disperazione. Holmes, conscio del dolore dell'altro, tentò di coinvolgerlo nuovamente nella sua attività, per non permettergli di rimanere completamente solo o di sentirsi tale, in fondo, sapeva quanto Watson amasse la moglie. La seconda signora Watson è una figura evanescente, Holmes ne accenna appena e pare contento che l'amico abbia una compagna. Sembra che il dottore abbia avuto due figlie, non è chiaro da quale matrimonio. Watson era un uomo dal carattere accomodante, abituato alla disciplina militare non amava le abitudini di Holmes circa la cocaina (anche da un punto di vista medico), non era irascibile, era di aspetto gradevole e di animo buono. Entrambi avevano un fratello, Watson lo perse in guerra, Holmes mantenne in contatti con lui a distanza. Watson era mite: la vita cittadina e di campagna erano a lui gradite; era stimato come medico e come gentiluomo, meno arguto di Sherlock ma brillante e comunque colto, amava scrivere. Timido con le signore, almeno con quelle di cui era innamorato (ha impiegato un romanzo per dichiararsi a Mary), era più estroverso e conviviale rispetto all'amico. Dopo la vedovanza, che lo segnò profondamente, divenne meno mondano. La reputazione di entrambi fu sempre immacolata: due signori dell'alta borghesia, di buona famiglia, con un'ottima formazione alle spalle ed una morale impeccabile. È così che ci sono stati descritti. Ah... Holmes, fisicamente era asciutto e con i linementi regolari, molto fini; Watson era piacevole ma non si sa molto altro.
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