Cassandra Phoenix Nova |
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| Una coppia che ha appena perso l'unico figlio, si ritira in una baita nei boschi in cerca di riflessione per risanare il matrimonio che vive una profonda crisi. Presto i due saranno testimoni di eventi inesplicabili quanto terrificanti.
Non so perché sia andata a vederlo, forse perché a Cannes è stato accolto con pernacchie e risate, forse per criticarlo e non cambio idea: un pessimo film. Un film involontariamente comico, inutilmente violento e sconclusionato quanto un banale film di serie B. Mi ha urtato su molti versanti, perché è più che misogino, sciovinista, sessuofobico, irritante: è inutile. Restano alcune scene capaci di far tremare i polsi a chiunque: la mutilazione femminile non nego di essermela sognata stanotte, insostenibile nella sua crudezza, la realtà celata dietro il lutto ma... Chi se ne frega? Per sapere che la natura è matrigna mi basta il Leopardi, che non mi ammorba con i doveri coniugali e le manfrine di filosofia spicciola sulla caducità delle cose. Impressionare era il solo scopo del regista? In tal caso, è un parziale successo: veder macellare non è uno spettacolo gradevole ma neppure artistico; cianciare di novelle Meda e baccanti, di demoni e di uomini con metafore squallide è triste. Resta l'immagine, la superficialità e la trama più ridicola di cui si abbia memoria.
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